Ciao a tutti!
A scuola, con Photoshop, abbiamo realizzato una cartolina in formato A5, utilizzando la maschera di livello su un'immagine scelta da noi, un'immagine a tema natalizio, per poi modificarla con tinte diverse.
Buon Natale!
venerdì 25 dicembre 2015
lunedì 21 dicembre 2015
Scansiogramma
Buongiorno a tutti!
Quest'oggi in classe abbiamo realizzato uno scansiogramma, ovvero un'immagine fotografica con la tecnica off-camera.
Abbiamo scelto degli oggetti da posizionare sopra lo scanner, il quale una volta attivato emetterà della luce (il gruppo lampada/specchio), la quale permetterà di catturare i colori degli oggetti posizionati, così si creerà un'immagine virtuale a colori, visibile sullo schermo.
Quest'oggi in classe abbiamo realizzato uno scansiogramma, ovvero un'immagine fotografica con la tecnica off-camera.
Abbiamo scelto degli oggetti da posizionare sopra lo scanner, il quale una volta attivato emetterà della luce (il gruppo lampada/specchio), la quale permetterà di catturare i colori degli oggetti posizionati, così si creerà un'immagine virtuale a colori, visibile sullo schermo.
Sweet art |
lunedì 14 dicembre 2015
Sintesi visiva
Venerdì 11 dicembre, abbiamo realizzato con la professoressa Marangoni delle immagini, delle "sagome", che rappresentassero in maniera molto semplice e sintetica un animale a nostra scelta.
Queste immagini, al primo sguardo, dovevano far capire di che animale si trattasse, pur essendo stilizzate.
Io ho scelto di rappresentare un drago, anche essendo un animale mitologico, è pur sempre un animale.
Prima di tutto ho realizzato una bozza a mano, doveva essere il più semplice possibile, ma volevo che alcuni dettagli, in particolare per la testa e le ali, venissero evidenziati lo stesso.
Dopodichè ho ricreato la bozza su Illustrator, su un foglio A5, partendo dalla coda fino a creare tutto il resto del corpo, con tanta pazienza.
Alla fine la sagoma doveva essere completamente colorata di nero, probabilmente per dare più impatto visivo.
Ed ecco il risultato finale:
Queste immagini, al primo sguardo, dovevano far capire di che animale si trattasse, pur essendo stilizzate.
Io ho scelto di rappresentare un drago, anche essendo un animale mitologico, è pur sempre un animale.
Prima di tutto ho realizzato una bozza a mano, doveva essere il più semplice possibile, ma volevo che alcuni dettagli, in particolare per la testa e le ali, venissero evidenziati lo stesso.
Dopodichè ho ricreato la bozza su Illustrator, su un foglio A5, partendo dalla coda fino a creare tutto il resto del corpo, con tanta pazienza.
Alla fine la sagoma doveva essere completamente colorata di nero, probabilmente per dare più impatto visivo.
Ed ecco il risultato finale:
Il mio draghetto |
lunedì 7 dicembre 2015
Light Painting
Lunedì 7 dicembre abbiamo realizzato delle fotografie in sala di posa.
Ma come le abbiamo fatte?
Innanzitutto, cosa vuol dire fotografia?
Fotografia è una parola composta da "fotos" che significa luce, e "grafia" ovvero disegnare.
Noi, in sala di posa (al buio), ci siamo serviti di una macchina fotografica, un trepiede e delle torce.
La macchina fotografica scattava delle fotografie con tempi di posa abbastanza lunghi (quasi 20 secondi), e noi dovevamo rimanere immobili; le torce ci sono servite per poter illuminare solo le parti che ci interessavano, e che volevamo si vedessero nella foto.
Ecco i risultati.
Ma come le abbiamo fatte?
Innanzitutto, cosa vuol dire fotografia?
Fotografia è una parola composta da "fotos" che significa luce, e "grafia" ovvero disegnare.
Noi, in sala di posa (al buio), ci siamo serviti di una macchina fotografica, un trepiede e delle torce.
La macchina fotografica scattava delle fotografie con tempi di posa abbastanza lunghi (quasi 20 secondi), e noi dovevamo rimanere immobili; le torce ci sono servite per poter illuminare solo le parti che ci interessavano, e che volevamo si vedessero nella foto.
Ecco i risultati.
lunedì 30 novembre 2015
La storia della fotografia
Buongiorno a tutti!
Oggi vi racconto un po la storia della fotografia..
Prima di tutto.. Quando il cinema non era ancora stato inventato, ci furono state diverse forme di intrattenimento:
-Il teatro d'ombre, simbolo della cultura cinese, veniva utilizzato come strumento educativo per i giovani.
-La lanterna magica, invenzione di Christiaan Huygens, era uno strumento impiegato inizialmente nelle scienze, per avere una visione più grande delle cose attraverso una lente che proiettava su una parete quello che i vetrini rappresentavano.
-La fantasmagoria è una delle applicazioni della lanterna magica, le immagini invece di essere proiettate su di una parete, venivano proiettate su una cortina di fumo. Philidor, fantamagorista, mise le sue macchie da proiezione su delle rotaie, per dare l'effetto di movimento.
-Le scatole ottiche furono un'attrazione da fiera. Le immagini venivano mostrate all'interno di una scatola tramite una lente che ti permetteva la visione, e queste immagini venivano accompagnate da un racconto.
-Il poliorama è un evoluzione della scatola ottica. Ti permetteva di osservare un effetto giorno e un effetto notte grazie a due finestrelle poste una tra l'immagine e la lente(giorno) e l'altra dietro l'immagine(notte).
-Il panorama era uno spettacolo per le masse: era un edificio circolare con all'interno una pedana centrale che ti permetteva di avere una visione di un dipinto a 360°.
-Il diorama, invenzione di Daguerre e Bouton, funzionava un po come il panorama, con la sola differenza che la pedana centrale era rotante e che il dipinto su tela era retroproiettato da effetti particolari.
La prima fotografia è stata scattata da Nicephore Niepce nel 1826.
Niepce, oltre ad essere stato un'inventore, condusse delle ricerche riguardanti la fotosensibilità dei sali d'argento, e in una lettera al fratello spiega come sia riuscito ad ottenere una "fotografia", in negativo.
Per ottenere il positivo di questa fotografia, Niepce utilizzò il bitume di Giudea, il quale, se esposto alla luce, anzichè annerirsi si induriva.
Qualche anno dopo aver stretto un accordo con Daguerre, Niepce morì, nel 1833.
Daguerre era un pittore specializzato nel dipingere scene per teatri, infatti, insieme all'amico Bouton, aveva dato vita al Diorama (come già presentato in precedenza).
Anch'egli s'impegnò nello studio sulla capacità di annerimento dei sali d'argento a contatto con una fonte luminosa.
Infatti per lui fu indispensabile la conoscenza di Niepce, con il quale il 4 dicembre 1829 firmò un accordo societario.
Nel 1837 creò il suo primo dagherrotipo. Egli trovò il modo di realizzare un immagine stabile su una lastra d'argento, bloccando la reazione chimica attraverso un fissaggio.
Il risultato ottenuto sarà fedele alla realtà, e a seconda di come viene inclinata la lastra, si potrà vedere sia un negativo che un positivo. Però aveva dei limiti: altissime spese, attrezzatura scomoda e pesante, tempi di posa molto lunghi e soprattutto il dagherrotipo era un pezzo unico, dal quale non si poteva ricavare copie.
Oggi vi racconto un po la storia della fotografia..
Prima di tutto.. Quando il cinema non era ancora stato inventato, ci furono state diverse forme di intrattenimento:
-Il teatro d'ombre, simbolo della cultura cinese, veniva utilizzato come strumento educativo per i giovani.
-La lanterna magica, invenzione di Christiaan Huygens, era uno strumento impiegato inizialmente nelle scienze, per avere una visione più grande delle cose attraverso una lente che proiettava su una parete quello che i vetrini rappresentavano.
-La fantasmagoria è una delle applicazioni della lanterna magica, le immagini invece di essere proiettate su di una parete, venivano proiettate su una cortina di fumo. Philidor, fantamagorista, mise le sue macchie da proiezione su delle rotaie, per dare l'effetto di movimento.
-Le scatole ottiche furono un'attrazione da fiera. Le immagini venivano mostrate all'interno di una scatola tramite una lente che ti permetteva la visione, e queste immagini venivano accompagnate da un racconto.
-Il poliorama è un evoluzione della scatola ottica. Ti permetteva di osservare un effetto giorno e un effetto notte grazie a due finestrelle poste una tra l'immagine e la lente(giorno) e l'altra dietro l'immagine(notte).
-Il panorama era uno spettacolo per le masse: era un edificio circolare con all'interno una pedana centrale che ti permetteva di avere una visione di un dipinto a 360°.
-Il diorama, invenzione di Daguerre e Bouton, funzionava un po come il panorama, con la sola differenza che la pedana centrale era rotante e che il dipinto su tela era retroproiettato da effetti particolari.
I padri della fotografia
Niepce
Ma quando e chi ha scattato la prima fotografia della storia?La prima fotografia è stata scattata da Nicephore Niepce nel 1826.
Niepce, oltre ad essere stato un'inventore, condusse delle ricerche riguardanti la fotosensibilità dei sali d'argento, e in una lettera al fratello spiega come sia riuscito ad ottenere una "fotografia", in negativo.
Per ottenere il positivo di questa fotografia, Niepce utilizzò il bitume di Giudea, il quale, se esposto alla luce, anzichè annerirsi si induriva.
Qualche anno dopo aver stretto un accordo con Daguerre, Niepce morì, nel 1833.
Veduta dalla finestra di Graz |
Daguerre
Altra famosissima figura per la storia e nascita della fotografia fu Louis-Jacques-Mandé Daguerre, il quale viene considerato come il principale creatore della fotografia, non a caso prima di chiamarsi "fotografia" veniva definita con il termine di "dagherrotipia".Daguerre era un pittore specializzato nel dipingere scene per teatri, infatti, insieme all'amico Bouton, aveva dato vita al Diorama (come già presentato in precedenza).
Anch'egli s'impegnò nello studio sulla capacità di annerimento dei sali d'argento a contatto con una fonte luminosa.
Infatti per lui fu indispensabile la conoscenza di Niepce, con il quale il 4 dicembre 1829 firmò un accordo societario.
Nel 1837 creò il suo primo dagherrotipo. Egli trovò il modo di realizzare un immagine stabile su una lastra d'argento, bloccando la reazione chimica attraverso un fissaggio.
Il risultato ottenuto sarà fedele alla realtà, e a seconda di come viene inclinata la lastra, si potrà vedere sia un negativo che un positivo. Però aveva dei limiti: altissime spese, attrezzatura scomoda e pesante, tempi di posa molto lunghi e soprattutto il dagherrotipo era un pezzo unico, dal quale non si poteva ricavare copie.
Talbot
La notizia dell'invenzione della fotografia arrivò anche in Inghilterra, dove pochi anni prima William Henry Fox Talbot aveva condotto degli esperimenti simili a quelli di Daguerre.
Nel 1835 realizzò delle immagini della natura su carta, fissate in modo che potessero durare nel tempo. Era riuscito ad ottenere dei negativi e dei positivi fotografici su carta sensibilizzata con cloruro d'argento e fissata con sale da cucina.
Tra i diversi esperimenti da lui realizzati, ci furono i "photogenic drawings", ovvero l'esposizione di oggetti sulla carta sensibilizzata e poi esposta alla luce, e poi fissata.
Un altro tentativo fu quello di fissare le immagini riprese con una camera oscura; egli utilizzò delle piccole scatole, soprannominate da lui "mouse traps", ma a causa della piccola dimensione le immagini risultavano essere molto piccole e sgranate, anche per colpa della fibrosità della carta.
Però il 5 febbraio del 1841 riuscì a perfezionare il suo procedimento, al quale diede il nome di "Calotipo"(dal greco Kalos:bello e Typos: stampa).
La novità del suo procedimento fu lo sviluppo dell'immagine latente.
Qualche anno dopo, fra il 1844 e 1846, realizza il primo fotolibro, ovvero un'illustrazione di varie fotografie, a cui diede il titolo di "The pencil of nature".
Un amico di Talbot fu John William Herschel, il quale propose i termini di fotografia, negativo e positivo.
Talbot |
Herschel |
domenica 22 novembre 2015
Il pittogramma
Buongiorno!:)
Venerdì 20 novembre abbiamo realizzato con illustrator un pittogramma*.
La consegna consisteva nel realizzare un'icona rappresentante uno sport a nostra scelta, con l'utilizzo di massimo tre linee e due ellissi.
Io ho scelto di rappresentare il karate.
*In senso più generico, disegno o simbolo stilizzato in uno o più colori, caratterizzato da semplicità, riconoscibilità, immediatezza, convenzionalmente assunto come segnale.
Venerdì 20 novembre abbiamo realizzato con illustrator un pittogramma*.
La consegna consisteva nel realizzare un'icona rappresentante uno sport a nostra scelta, con l'utilizzo di massimo tre linee e due ellissi.
Io ho scelto di rappresentare il karate.
*In senso più generico, disegno o simbolo stilizzato in uno o più colori, caratterizzato da semplicità, riconoscibilità, immediatezza, convenzionalmente assunto come segnale.
Il mio pittogramma:"Il karate" |
Il mio pittrogramma:"Il karate" |
domenica 15 novembre 2015
Fotomontaggio
Venerdì 13 abbiamo realizzato un fotomontaggio ispirandoci alla campagna Famosi per la Qualità di Armando Testa.
Ognuno di noi ha pensato ad un personaggio famoso, al cui nome abbiamo attribuito un cibo.
Io mi sono ispirata a William Shakespeare, e ne ho modificato il cognome ispirandomi alla bevanda Schweppes.
Ognuno di noi ha pensato ad un personaggio famoso, al cui nome abbiamo attribuito un cibo.
Io mi sono ispirata a William Shakespeare, e ne ho modificato il cognome ispirandomi alla bevanda Schweppes.
Ecco un esempio di fotomontaggio di Armando Testa |
E questo è il mio! |
lunedì 9 novembre 2015
Il foro stenopeico
Sabato 7 novembre abbiamo fatto una foto di classe utilizzando un foro stenopeico, che consiste appunto di creare un foro in una delle quattro pareti di una camera oscura.
Noi abbiamo utilizzato una scatola di biscotti, con il foro sul coperchio.
All'interno della scatola, la quale era stata colorata tutta di nero(perchè assorbe la luce), viene inserita una carta fotosensibile, la quale attraverso il foro riesce a catturare l'immagine proiettata da esso all'interno della camera oscura.
Per realizzare l'immagine basta puntare la scatola verso il soggetto, il quale dovrà stare fermo per diversi secondi.
Per poi vedere l'immagine catturata, bisogna sottoporre il foglio di carta fotosensibile al trattamento dei tre passaggi, ovvero sviluppo, arresto e fissaggio.
Si otterrà un'immagine capovolta, speculare e con i toni invertiti, ovvero il negativo.
Per ottenere il positivo, ovvero con i toni corretti, bisogna sovrapporre la foto su un altro foglio di carta fotosensibile, per poi esporlo alla luce, la quale passerà in modo più diretto nei soggetti più chiare(alunni), mentre farà più fatica a passare dove i soggetti sono più scuri(cielo).
Infine anch'esso verrà sottoposto al trattamento dei tre bagni e il lavaggio sotto acqua corrente.
Noi abbiamo utilizzato una scatola di biscotti, con il foro sul coperchio.
All'interno della scatola, la quale era stata colorata tutta di nero(perchè assorbe la luce), viene inserita una carta fotosensibile, la quale attraverso il foro riesce a catturare l'immagine proiettata da esso all'interno della camera oscura.
Per realizzare l'immagine basta puntare la scatola verso il soggetto, il quale dovrà stare fermo per diversi secondi.
Per poi vedere l'immagine catturata, bisogna sottoporre il foglio di carta fotosensibile al trattamento dei tre passaggi, ovvero sviluppo, arresto e fissaggio.
Si otterrà un'immagine capovolta, speculare e con i toni invertiti, ovvero il negativo.
Per ottenere il positivo, ovvero con i toni corretti, bisogna sovrapporre la foto su un altro foglio di carta fotosensibile, per poi esporlo alla luce, la quale passerà in modo più diretto nei soggetti più chiare(alunni), mentre farà più fatica a passare dove i soggetti sono più scuri(cielo).
Infine anch'esso verrà sottoposto al trattamento dei tre bagni e il lavaggio sotto acqua corrente.
Negativo |
Positivo |
Noi durante le riprese |
lunedì 2 novembre 2015
Il fotogramma
Lunedì 26 ottobre ci siamo divisi in gruppi di 4 persone per andare a realizzare un fotogramma in camera oscura, ovvero la realizzazione di una foto in una camera buia, senza l'utilizzo della macchina fotografica, tecnica off-camera.
Per realizzare un fotogramma servono, come nel chimigramma, le tre vaschette dei tre liquidi: sviluppo, arresto e fissaggio.
Prima di tutto abbiamo posizionato degli oggetti sopra a una carta fotosensibile, io ho messo un ciappone, una molleta, due portachiavi, una caramella e un pezzo di un rullino.
Dopodichè abbiamo acceso una luce per pochi secondi, esponendo così il foglio, con gli oggetti sopra, alla luce.
Inizialmente non si vedevano le impronte degli oggetti, ma dopo aver immerso il foglio nello sviluppo, il quale ha accelerato il processo di annerimento, si sono iniziate a vedere le sagome degli oggetti.
Dove gli oggetti coprivano il foglio, la luce non passava e quindi il processo di annerimento dello sviluppo non aveva fatto effetto, mentre dove il foglio era scoperto ed esposto alla luce, i sali d'argento si sono trasformati in argento metallico, che a contatto con lo sviluppo si sono anneriti.
Dopodichè abbiamo immerso la foto nell'arresto, il quale blocca l'azione dello sviluppo sulla carta fotosensibile.
Nel penultimo passaggio abbiamo immerso la foto nel fissaggio, il quale fa in modo che le parti coperte dagli oggetti non si scuriscono, perchè elimina il sale d'argento residuo.
Infine abbiamo messo la foto sotto acqua corrente, ovvero il lavaggio.
Per realizzare un fotogramma servono, come nel chimigramma, le tre vaschette dei tre liquidi: sviluppo, arresto e fissaggio.
Prima di tutto abbiamo posizionato degli oggetti sopra a una carta fotosensibile, io ho messo un ciappone, una molleta, due portachiavi, una caramella e un pezzo di un rullino.
Dopodichè abbiamo acceso una luce per pochi secondi, esponendo così il foglio, con gli oggetti sopra, alla luce.
Inizialmente non si vedevano le impronte degli oggetti, ma dopo aver immerso il foglio nello sviluppo, il quale ha accelerato il processo di annerimento, si sono iniziate a vedere le sagome degli oggetti.
Dove gli oggetti coprivano il foglio, la luce non passava e quindi il processo di annerimento dello sviluppo non aveva fatto effetto, mentre dove il foglio era scoperto ed esposto alla luce, i sali d'argento si sono trasformati in argento metallico, che a contatto con lo sviluppo si sono anneriti.
Dopodichè abbiamo immerso la foto nell'arresto, il quale blocca l'azione dello sviluppo sulla carta fotosensibile.
Nel penultimo passaggio abbiamo immerso la foto nel fissaggio, il quale fa in modo che le parti coperte dagli oggetti non si scuriscono, perchè elimina il sale d'argento residuo.
Infine abbiamo messo la foto sotto acqua corrente, ovvero il lavaggio.
Free fantasy |
lunedì 26 ottobre 2015
Il Chimigramma
Giovedì 22 ottobre abbiamo allestito un laboratorio in classe, in cui ognuno di noi ha realizzato due chimigrammi, ovvero fotografie create senza l'utilizzo della macchina fotografica.
Per realizzare un chimigramma occorrono tre vaschette messe l'una di fianco all'altra, in cui nella prima vi abbiamo versato un liquido, chiamato idrochinone, più acqua, e questo primo passaggio prende il nome di sviluppo; nella seconda vaschetta vi abbiamo versato dell'acqua (in teoria anche l'aceto, ma non ce l'avevamo), e questo secondo passaggio prende il nome di arresto; nella terza vaschetta vi abbiamo versato del cloruro di sodio e acqua, e questo passaggio prende il nome di fissaggio; infine vi era una quarta vaschetta con solo acqua, che serviva per il lavaggio del chimigramma (in realtà il lavaggio avviene sotto acqua corrente).
Per realizzare il primo chimigramma ho immerso la mano nella vaschetta dello sviluppo, per poi appoggiarla su una carta fotosensibile, che essendo costituita da sali di argento, è sensibile alla luce; dopodichè ho immerso la mia foto nella seconda vaschetta, quella dell'arresto, che ha il compito di arrestare la reazione dello sviluppo.
Poi ho immerso la foto nella terza vaschetta, quella del fissaggio, che ha il compito di eliminare i sali d'argento in eccesso; infine ho immerso la foto nella vaschetta del lavaggio.
Il risultato è stato un'impronta nera su sfondo bianco.
Per il secondo chimigramma ho immerso un pennello prima nel fissaggio, poi nello sviluppo, che ha il compito di accelerare l'annerimento della carta, e infine nell'arresto, per ottenere poi l'effetto contrario della prima foto, ovvero impronta bianca su sfondo nero.
Per realizzare un chimigramma occorrono tre vaschette messe l'una di fianco all'altra, in cui nella prima vi abbiamo versato un liquido, chiamato idrochinone, più acqua, e questo primo passaggio prende il nome di sviluppo; nella seconda vaschetta vi abbiamo versato dell'acqua (in teoria anche l'aceto, ma non ce l'avevamo), e questo secondo passaggio prende il nome di arresto; nella terza vaschetta vi abbiamo versato del cloruro di sodio e acqua, e questo passaggio prende il nome di fissaggio; infine vi era una quarta vaschetta con solo acqua, che serviva per il lavaggio del chimigramma (in realtà il lavaggio avviene sotto acqua corrente).
Per realizzare il primo chimigramma ho immerso la mano nella vaschetta dello sviluppo, per poi appoggiarla su una carta fotosensibile, che essendo costituita da sali di argento, è sensibile alla luce; dopodichè ho immerso la mia foto nella seconda vaschetta, quella dell'arresto, che ha il compito di arrestare la reazione dello sviluppo.
Poi ho immerso la foto nella terza vaschetta, quella del fissaggio, che ha il compito di eliminare i sali d'argento in eccesso; infine ho immerso la foto nella vaschetta del lavaggio.
Il risultato è stato un'impronta nera su sfondo bianco.
Per il secondo chimigramma ho immerso un pennello prima nel fissaggio, poi nello sviluppo, che ha il compito di accelerare l'annerimento della carta, e infine nell'arresto, per ottenere poi l'effetto contrario della prima foto, ovvero impronta bianca su sfondo nero.
Crazy fire |
Little hand |
lunedì 19 ottobre 2015
Videoclip
La canzone che ho scelto è Zombie dei Cranberries. L'ho scelta soprattutto per il tema che tratta, ovvero la guerra.
La canzone vuole mettere in evidenza il dolore che prova la gente che si trova nel bel mezzo di una guerra non voluta da loro, e inoltre mette in evidenza il grande errore di chi l'ha provocata, per far capire che la guerra non porta a niente di positivo, ma solo sofferenze.
Mi hanno colpito soprattutto le frasi che l'autore ha utilizzato per esprimere tale dolore; pur essendo semplici parole, riescono ad rievocare perfettamente le emozioni delle persone che ascoltano la canzone.
Per interpretarla ho utilizzato molte immagini che suscitano sensazioni che il testo vuole far provare, ovvero foto di bambini, soldati, persone innocenti e disperate, mettendole poi in bianco e nero per dare più emotività(tristezza); per il passaggio da un'immagine all'altra ho utilizzato delle transizioni molto leggere, come la dissolvenza.
Infine ho tradotto il testo, ed ogni frase poi rappresentata da un'immagine.
La canzone vuole mettere in evidenza il dolore che prova la gente che si trova nel bel mezzo di una guerra non voluta da loro, e inoltre mette in evidenza il grande errore di chi l'ha provocata, per far capire che la guerra non porta a niente di positivo, ma solo sofferenze.
Mi hanno colpito soprattutto le frasi che l'autore ha utilizzato per esprimere tale dolore; pur essendo semplici parole, riescono ad rievocare perfettamente le emozioni delle persone che ascoltano la canzone.
Per interpretarla ho utilizzato molte immagini che suscitano sensazioni che il testo vuole far provare, ovvero foto di bambini, soldati, persone innocenti e disperate, mettendole poi in bianco e nero per dare più emotività(tristezza); per il passaggio da un'immagine all'altra ho utilizzato delle transizioni molto leggere, come la dissolvenza.
Infine ho tradotto il testo, ed ogni frase poi rappresentata da un'immagine.
martedì 13 ottobre 2015
Che cos'è la fotografia?
Buongiorno a tutti!
Qualche giorno fa a scuola abbiamo risposto soggettivamente a delle domande riguardanti la fotografia:
"Che cos'è la fotografia per te?"
"La fotografia per me è passione" |
"La fotografia per me è passione" |
"La fotografia per me è passione" |
|
"Ricordare eventi importanti della storia" |
mercoledì 7 ottobre 2015
Autoritratto
Ciao a tutti, sono Elisa!
Ho 16 anni, abito a Gazzo di Bigarello, un piccolo paesino in provincia di Mantova.
Sono un'appassionata di fotografia, ma non è la mia unica passione: come si può notare adori i gatti, anche se purtroppo ci sono allergica; sono una grandissima fan di Johnny Depp, ho guardato quasi tutti i suoi film, e ogni volta lo stimo sempre di più; sempre parlando di film, sono anche una fan di Harry Potter, tutti i film mi hanno colpito, dal primo all'ultimo, e questo perchè il tema principale è la magia.
Amo la cultura e i paesaggi giapponesi, mi attirano e rilassano molto; ma soprattutto mi piacciono i manga e i film d'animazione dello Studio Ghibli.
Mi piace visitare chiese gotiche, è uno stile che mi ha sempre colpito perchè mette in risalto la maestosità e la bellezza delle chiese e dei castelli.
In tutto questo non posso di certo non parlare della musica! Io amo ascoltare la musica, ho sempre l'mp3 e cuffiette a portata di mano; ascolto soprattutto i generi Metal e Rock, ma se trovo una canzone di un altro genere la ascolto senza problemi.
E con questo chiudo la mia presentazione, sayonara! :)
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