lunedì 30 novembre 2015

La storia della fotografia

Buongiorno a tutti!
Oggi vi racconto un po la storia della fotografia..

Prima di tutto.. Quando il cinema non era ancora stato inventato, ci furono state diverse forme di intrattenimento:
-Il teatro d'ombre, simbolo della cultura cinese, veniva utilizzato come strumento educativo per i giovani.

-La lanterna magica, invenzione di Christiaan Huygens, era uno strumento impiegato inizialmente nelle scienze, per avere una visione più grande delle cose attraverso una lente che proiettava su una parete quello che i vetrini rappresentavano.

-La fantasmagoria è una delle applicazioni della lanterna magica, le immagini invece di essere proiettate su di una parete, venivano proiettate su una cortina di fumo. Philidor, fantamagorista, mise le sue macchie da proiezione su delle rotaie, per dare l'effetto di movimento.

-Le scatole ottiche furono un'attrazione da fiera. Le immagini venivano mostrate all'interno di una scatola tramite una lente che ti permetteva la visione, e queste immagini venivano accompagnate da un racconto.

-Il poliorama è un evoluzione della scatola ottica. Ti permetteva di osservare un effetto giorno e un effetto notte grazie a due finestrelle poste una tra l'immagine e la lente(giorno) e l'altra dietro l'immagine(notte).

-Il panorama era uno spettacolo per le masse: era un edificio circolare con all'interno una pedana centrale che ti permetteva di avere una visione di un dipinto a 360°.

-Il diorama, invenzione di Daguerre e Bouton, funzionava un po come il panorama, con la sola differenza che la pedana centrale era rotante e che il dipinto su tela era retroproiettato da effetti particolari.


 I padri della fotografia

Niepce
Ma quando e chi ha scattato la prima fotografia della storia?
La prima fotografia è stata scattata da Nicephore Niepce nel 1826.
Niepce, oltre ad essere stato un'inventore, condusse delle ricerche riguardanti la fotosensibilità dei sali d'argento, e in una lettera al fratello spiega come sia riuscito ad ottenere una "fotografia", in negativo.
Per ottenere il positivo di questa fotografia, Niepce utilizzò il bitume di Giudea, il quale, se esposto alla luce, anzichè annerirsi si induriva.
Qualche anno dopo aver stretto un accordo con Daguerre, Niepce morì, nel 1833.

Veduta dalla finestra di Graz




Daguerre
Altra famosissima figura per la storia e nascita della fotografia fu Louis-Jacques-Mandé Daguerre, il quale viene considerato come il principale creatore della fotografia, non a caso prima di chiamarsi "fotografia" veniva definita con il termine di "dagherrotipia".
Daguerre era un pittore specializzato nel dipingere scene per teatri, infatti, insieme all'amico Bouton, aveva dato vita al Diorama (come già presentato in precedenza).
Anch'egli s'impegnò nello studio sulla capacità di annerimento dei sali d'argento a contatto con una fonte luminosa.
Infatti per lui fu indispensabile la conoscenza di Niepce, con il quale il 4 dicembre 1829 firmò un accordo societario.
Nel 1837 creò il suo primo dagherrotipo. Egli trovò il modo di realizzare un immagine stabile su una lastra d'argento, bloccando la reazione chimica attraverso un fissaggio.
Il risultato ottenuto sarà fedele alla realtà, e a seconda di come viene inclinata la lastra, si potrà vedere sia un negativo che un positivo. Però aveva dei limiti: altissime spese, attrezzatura scomoda e pesante, tempi di posa molto lunghi e soprattutto il dagherrotipo era un pezzo unico, dal quale non si poteva ricavare copie.





Talbot
La notizia dell'invenzione della fotografia arrivò anche in Inghilterra, dove pochi anni prima William Henry Fox Talbot aveva condotto degli esperimenti simili a quelli di Daguerre.
Nel 1835 realizzò delle immagini della natura su carta, fissate in modo che potessero durare nel tempo. Era riuscito ad ottenere dei negativi e dei positivi fotografici su carta sensibilizzata con cloruro d'argento e fissata con sale da cucina.
Tra i diversi esperimenti da lui realizzati, ci furono i "photogenic drawings", ovvero l'esposizione di oggetti sulla carta sensibilizzata e poi esposta alla luce, e poi fissata.
Un altro tentativo fu quello di fissare le immagini riprese con una camera oscura; egli utilizzò delle piccole scatole, soprannominate da lui "mouse traps", ma a causa della piccola dimensione le immagini risultavano essere molto piccole e sgranate, anche per colpa della fibrosità della carta.
Però il 5 febbraio del 1841 riuscì a perfezionare il suo procedimento, al quale diede il nome di "Calotipo"(dal greco Kalos:bello e Typos: stampa).
La novità del suo procedimento fu lo sviluppo dell'immagine latente.
Qualche anno dopo, fra il 1844 e 1846, realizza il primo fotolibro, ovvero un'illustrazione di varie fotografie, a cui diede il titolo di "The pencil of nature".
Un amico di Talbot fu John William Herschel, il quale propose i termini di fotografia, negativo e positivo. 

Talbot

Herschel



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