Per realizzare un chimigramma occorrono tre vaschette messe l'una di fianco all'altra, in cui nella prima vi abbiamo versato un liquido, chiamato idrochinone, più acqua, e questo primo passaggio prende il nome di sviluppo; nella seconda vaschetta vi abbiamo versato dell'acqua (in teoria anche l'aceto, ma non ce l'avevamo), e questo secondo passaggio prende il nome di arresto; nella terza vaschetta vi abbiamo versato del cloruro di sodio e acqua, e questo passaggio prende il nome di fissaggio; infine vi era una quarta vaschetta con solo acqua, che serviva per il lavaggio del chimigramma (in realtà il lavaggio avviene sotto acqua corrente).
Per realizzare il primo chimigramma ho immerso la mano nella vaschetta dello sviluppo, per poi appoggiarla su una carta fotosensibile, che essendo costituita da sali di argento, è sensibile alla luce; dopodichè ho immerso la mia foto nella seconda vaschetta, quella dell'arresto, che ha il compito di arrestare la reazione dello sviluppo.
Poi ho immerso la foto nella terza vaschetta, quella del fissaggio, che ha il compito di eliminare i sali d'argento in eccesso; infine ho immerso la foto nella vaschetta del lavaggio.
Il risultato è stato un'impronta nera su sfondo bianco.
Per il secondo chimigramma ho immerso un pennello prima nel fissaggio, poi nello sviluppo, che ha il compito di accelerare l'annerimento della carta, e infine nell'arresto, per ottenere poi l'effetto contrario della prima foto, ovvero impronta bianca su sfondo nero.
Crazy fire |
Little hand |
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